Dopo la classica castagnata, ecco come gustare le castagne anche fuori stagione con metodi semplici ma efficaci
Le castagne si possono conservare per settimane o mesi con metodi diversi, ma pochi conoscono davvero le regole da seguire per mantenerle perfette. Nonostante le giornate piovose, i primi weekend d’autunno sono spesso l’occasione ideale per organizzare una castagnata in famiglia. Chi ha la fortuna di vivere vicino a un bosco o un castagneto sa bene quanto sia facile raccoglierne in grandi quantità, spesso più di quante se ne possano consumare subito.
E a quel punto nasce sempre la stessa domanda: come conservare le castagne per gustarle anche più avanti? Non si tratta solo di evitare gli sprechi, ma di prolungare il piacere di questo frutto ricco e saporito anche fuori stagione, magari fino a Natale o addirittura alla fine dell’inverno. In realtà esistono diversi metodi, alcuni più conosciuti, altri meno usati ma altrettanto validi.
Si va dalla conservazione in frigorifero fino all’insabbiamento, passando per il freezer e la cottura preventiva. Prima di vedere come fare, però, vale la pena ricordare perché le castagne meritano davvero un posto speciale nella nostra alimentazione.
Proprietà benefiche delle castagne e perché conservarle ne vale sempre la pena
Le castagne non sono soltanto un frutto autunnale da consumare durante le feste. Sono anche un alimento nutriente e ricco di proprietà. Contengono vitamine del gruppo B e fosforo, che contribuiscono a migliorare l’equilibrio nervoso, e una buona quantità di fibre e cellulosa, ideali per stimolare il transito intestinale. In più, sono una fonte naturale di acido folico, consigliato soprattutto durante la gravidanza per prevenire malformazioni del feto.
Un valore che le rende molto più di un semplice spuntino. L’unica accortezza riguarda le diete ipocaloriche: le castagne sono infatti abbastanza caloriche, motivo per cui vanno consumate con moderazione se si segue un regime controllato. Ma in una dieta equilibrata e varia rappresentano comunque una risorsa gustosa e sana.

Per questo motivo, chi ha la possibilità di raccoglierle o acquistarle fresche in grandi quantità può tranquillamente conservarle anche per mesi, purché adotti i metodi giusti. Uno dei più diffusi è quello del bagno in acqua per nove giorni, noto anche come metodo della novena. È utile per eliminare le castagne non buone (quelle che galleggiano) e preparare le restanti alla conservazione in frigorifero. Dopo il lavaggio e l’asciugatura, è sufficiente sistemarle in sacchetti di juta o cassette di legno, mantenendo la temperatura del frigorifero sotto i 3 gradi. In queste condizioni possono durare fino a tre mesi.
Un’altra soluzione efficace è la conservazione nel freezer: in questo caso bisogna incidere la buccia (se si vogliono cuocere al forno in futuro), pulirle bene e poi sistemarle nei sacchetti per alimenti. A -20°, resistono anche per un anno. Chi invece preferisce metodi più tradizionali, può optare per l’insabbiamento: castagne alternate a strati di sabbia o segatura in contenitori capienti.
Una tecnica antica, ma ancora utilizzata, che consente una conservazione per circa due mesi. Infine c’è la via più comoda: cuocerle subito, arrostite o lesse, raffreddarle e poi congelarle. In questo modo saranno pronte da mangiare in qualsiasi momento, anche a distanza di sei mesi.
Come conservare correttamente le castagne e cosa non fare mai per non rovinarle
Se si decide di conservare le castagne crude in frigorifero, è fondamentale seguire alla lettera i passaggi del metodo della novena. Questo significa immergerle in acqua fredda, cambiare l’acqua ogni giorno, eliminare le castagne galleggianti e asciugare con cura le altre prima di riporle. L’errore più comune, in questo caso, è non asciugarle completamente: l’umidità residua favorisce la formazione di muffe e rovina il raccolto.
Anche nel freezer la cura è importante: non tutte le castagne vanno bene per essere congelate. Vanno selezionate, scartando quelle con buchi o ammaccature, e sistemate in sacchetti chiusi ermeticamente, per evitare che l’aria le danneggi.
Il metodo della sabbia, meno noto ma molto efficace, prevede una preparazione più lunga. Serve sabbia asciutta e pulita, meglio se scaldata al sole prima dell’uso, e un contenitore di grandi dimensioni, dove alternare strati di castagne e sabbia. Anche in questo caso, l’errore più grave è usare sabbia umida o conservare in ambienti non ventilati. La sabbia, se troppo bagnata, può causare muffa, mentre un ambiente chiuso favorisce la proliferazione di insetti. Questo sistema, se fatto bene, mantiene le castagne intatte per un paio di mesi e si presta bene a piccoli raccolti domestici.
Infine, chi preferisce congelare le castagne già cotte deve ricordare che le caldarroste vanno private della buccia prima del congelamento. Anche quelle bollite vanno asciugate bene e poi sistemate in contenitori ermetici. Il vantaggio di questo metodo è ovviamente la praticità: al bisogno basta scongelarle e sono pronte da mangiare. Il gusto resta intatto e anche la consistenza si mantiene buona, a patto che il congelamento sia stato fatto correttamente.
Insomma, conservare le castagne in casa è non solo possibile, ma anche molto più semplice di quanto si pensi. Serve solo un po’ di attenzione, qualche accorgimento e la volontà di godere, anche in inverno, di un frutto che profuma di bosco, di legna e di tempo passato insieme.