Segnalato il richiamo precauzionale: coinvolti i lotti con TMC 01/2027 prodotti nello stabilimento di Sanguinetto (VR)
I supermercati Conad hanno pubblicato un avviso di richiamo precauzionale riguardante cinque lotti del risotto alla milanese in busta Knorr, prodotto noto e distribuito in tutta Italia. Il motivo, riportato nel documento ufficiale, è la possibile presenza di corpi estranei plastici e metallici nel prodotto confezionato. Si tratta di una misura di prevenzione sanitaria, attivata per evitare qualsiasi rischio per il consumatore.
Il prodotto oggetto del richiamo è venduto in confezioni da 175 grammi, e i lotti coinvolti sono i seguenti:
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Tutti questi lotti riportano come termine minimo di conservazione (TMC) il 01/2027.
Le cause del richiamo: segnalata possibile contaminazione durante la fase di miscelazione
A fornire dettagli sull’accaduto è stata Unilever Italia, proprietaria del marchio Knorr, che ha chiarito come l’anomalia non sia avvenuta presso lo stabilimento di confezionamento, ma in una fabbrica esterna incaricata della preparazione delle miscele, fase precedente all’assemblaggio e al confezionamento finale. Questi ultimi avvengono nello stabilimento di Menz & Gasser Spa, sito in via Roma 23, a Sanguinetto (Verona).

La stessa Unilever, in una comunicazione inviata a Il Fatto Alimentare, ha precisato che la fabbrica di assemblaggio non ha responsabilità diretta nell’episodio. Il problema, secondo quanto riportato, riguarda dunque un passaggio precedente della filiera produttiva, ma è bastato per far scattare il richiamo ufficiale e cautelativo del prodotto.
Knorr ha quindi invitato i consumatori a non consumare il risotto se in possesso di una confezione appartenente ai lotti sopra citati. Il prodotto può essere restituito direttamente al punto vendita, dove sarà rimborsato o sostituito, secondo le modalità del rivenditore.
Numeri in crescita per i richiami alimentari: nel 2025 già segnalati oltre 500 prodotti ritirati
Il richiamo del risotto alla milanese Knorr si inserisce in un contesto sempre più monitorato di sicurezza alimentare. Secondo quanto riportato da Il Fatto Alimentare, dal 1° gennaio 2025 sono già stati 238 i richiami ufficiali, per un totale di 535 prodotti ritirati o segnalati da aziende alimentari in Italia.
I richiami possono avvenire per motivi diversi: contaminazioni microbiche (come salmonella o listeria), presenza di allergeni non dichiarati, difetti fisici nei materiali di confezionamento oppure, come in questo caso, la presenza di corpi estranei in plastica o metallo.
Si tratta di eventi rari ma possibili anche in contesti produttivi altamente controllati. Da qui l’importanza dei richiami precauzionali, che rappresentano uno strumento fondamentale per prevenire danni alla salute dei consumatori e rafforzare la fiducia nei confronti delle aziende che segnalano eventuali anomalie prima che si verifichino conseguenze più gravi.