Dal borotalco al sale grosso, passando per il ferro da stiro e le bevande gassate: come rimediare senza rovinare il tessuto
Capita a tutti, prima o poi, di versare una goccia d’olio sulla maglietta preferita proprio mentre si cucina. Un attimo prima si stava mescolando un sugo, un attimo dopo si nota quella macchia lucida sul cotone.
In genere la reazione è di sconforto, specialmente se il capo è nuovo o delicato. Ma la buona notizia è che togliere le macchie di olio dai vestiti è possibile, anche senza ricorrere a prodotti costosi o trattamenti professionali. Gran parte delle soluzioni più efficaci si trova già in casa: rimedi semplici, rapidi e a basso costo, che agiscono con efficacia anche sulle macchie più ostinate, fresche o vecchie che siano.
Come eliminare l’olio fresco dai tessuti resistenti e da quelli delicati
Quando la macchia è ancora fresca, il tempismo è tutto. Agire subito permette di evitare che l’olio penetri in profondità nelle fibre. Il primo trucco è coprire la zona unta con borotalco, farina o amido di mais, lasciando agire il tempo necessario. Prima ancora, però, va sistemato un foglio di carta sotto il tessuto per evitare che l’unto si espanda. Dopo qualche ora, si rimuove la polvere con un cucchiaino, quindi si passa al lavaggio con sapone da bucato e acqua tiepida. Questa tecnica funziona bene su tessuti come cotone, jeans e lino.

Altro metodo valido consiste nell’applicare direttamente sulla macchia del sapone per piatti, insieme a poche gocce d’acqua calda. Si strofina con delicatezza e si risciacqua subito: la schiuma formata agisce in profondità e scioglie il grasso in pochi minuti. Anche in questo caso, l’importante è non sfregare troppo, per non danneggiare la fibra.
Quando il tessuto è particolarmente sensibile, come nel caso del camoscio o del velluto, si può sostituire la farina con del sale grosso, usandolo con la stessa modalità. Si lascia agire e poi si elimina con cura, completando con un lavaggio manuale leggero. Il sale assorbe l’olio senza danneggiare la superficie.
Un accorgimento utile, dopo il risciacquo, è ammorbidire il capo con acqua e aceto di vino bianco, o con una soluzione a base di acido citrico, per ridare elasticità e freschezza al tessuto.
Cosa fare con le macchie di olio secche e il rimedio (inaspettato) delle bibite gassate
Quando la macchia viene scoperta in ritardo, ormai asciutta e fissata nel tessuto, non tutto è perduto. In questi casi si può utilizzare alcol etilico a 90°, applicato sulla zona interessata per circa dieci minuti. Nel frattempo si prepara una bacinella con acqua tiepida e sapone da bucato. Passato il tempo di posa, si immerge il capo e si procede con un normale lavaggio. Il trattamento è efficace per capi resistenti, anche se richiede attenzione nella fase di risciacquo per evitare aloni.
Per i tessuti delicati, dove non è possibile usare acqua, il metodo cambia: si prende un sacchetto di carta marrone (tipo pane), lo si poggia sulla macchia e si passa sopra il ferro da stiro caldo. Il calore fa sì che l’unto venga trasferito dal tessuto alla carta. È un sistema poco noto ma molto usato in ambito sartoriale, soprattutto per trattare stoffe preziose.
E poi c’è il rimedio forse più sorprendente: le bevande gassate. Sì, proprio loro. L’anidride carbonica contenuta al loro interno agisce come smacchiatore naturale. Basta versare due bicchieri di bibita (cola, aranciata o simili) in una bacinella, immergere il capo per circa un’ora, poi risciacquare. È un trucco che può tornare utile quando tutto il resto ha fallito e che funziona su capi già compromessi da tempo.
La verità è che, nonostante la loro cattiva fama, le macchie di olio non sono così difficili da eliminare, purché si conosca il metodo adatto al tipo di tessuto e al grado di penetrazione dell’olio. Tra sapone per piatti, polveri assorbenti, calore e soluzioni alternative, è possibile recuperare quasi ogni indumento. E magari continuare a cucinare con passione, senza più la paura di rovinare quella maglietta preferita.