Apri lo sportello della macchina e, prima ancora di guardare i piatti, percepisci un odore appena stantio. È una scena familiare in molte case: la lavastoviglie sembra funzionare, ma i piatti non ritornano completamente puliti. Quel disagio nasconde spesso problemi di manutenzione che, se trascurati, portano a cali di performance e a cattivi odori persistenti. Un controllo semplice può risparmiare tempo e ridurre sprechi d’acqua nella vita quotidiana.
Perché pulire la lavastoviglie
La lavastoviglie non è soltanto un elettrodomestico: è un piccolo sistema idraulico che lavora ogni volta che lo accendiamo. Nel suo interno si accumulano residui di cibo, oli e depositi minerali; con il tempo questo film favorisce la proliferazione di batteri e muffe, e riduce l’efficacia dei cicli di lavaggio. Chi vive in aree con acqua dura in Italia lo nota più spesso: il problema del calcare è legato alla durezza dell’acqua, ma anche all’uso e alla frequenza dei cicli.

Un segnale evidente è quando le stoviglie escono con macchie o aloni, oppure quando si avvertono odori sgradevoli allo sportello. In questi casi la causa non è sempre il detersivo: spesso il cuore del problema è un filtro ostruito o bracci irroratori intasati. Un dettaglio che molti sottovalutano è la pulizia a fondo del fondo macchina, dove si depositano scarti che sfuggono al lavaggio normale.
Intervenire regolarmente aiuta a mantenere il ciclo di lavaggio efficiente e a prolungare la vita dell’apparecchio. Per questo motivo, eseguire piccoli interventi di manutenzione ogni pochi mesi è una buona pratica nelle abitazioni italiane; lo raccontano anche i tecnici del settore, che spesso trovano casi di usura evitabile con poche operazioni di controllo.
Manutenzione pratica: filtro, bracci e guarnizioni
Il primo controllo da fare è il filtro posizionato sul fondo della macchina. Il filtro protegge la pompa di scarico e trattiene i residui più grossolani; quando si ostruisce, l’acqua fatica a circolare e il risultato è una scarsa pulizia delle stoviglie. Per pulirlo, estrailo seguendo il manuale del costruttore, rimuovi i detriti solidi e sciacqualo sotto l’acqua corrente. Se necessario, utilizza una spazzola morbida con poche gocce di detersivo per eliminare i depositi ostinati.
I bracci irroratori, chiamati anche mulinelli, vanno ispezionati almeno una o due volte l’anno. Controlla che gli ugelli non siano intasati da frammenti di cibo o dal calcare: uno stuzzicadenti o un filo sottile aiutano a rimuovere le incrostazioni senza danneggiare il materiale. In molte macchine i bracci si smontano in pochi passaggi; in caso contrario, consulta il libretto per evitare rotture.
Le guarnizioni in gomma dello sportello meritano attenzione: accumulano umidità e sono un ambiente favorevole per muffe e odori. Puliscile con un panno morbido imbevuto di una soluzione con aceto diluito oppure usa il vapore a distanza per eliminare batteri senza forzare la gomma. Un dettaglio che molti sottovalutano è asciugare le guarnizioni dopo ogni ciclo, lasciando lo sportello leggermente aperto per favorire l’aerazione.
Questi interventi di manutenzione non richiedono attrezzi speciali, ma una certa regolarità: controlli semplici ripetuti evitano problemi più complessi e costosi nel corso dell’anno.
Decalcificare e prevenire: rimedi e accorgimenti
Decalcificare la lavastoviglie è un’operazione diversa dalla pulizia meccanica: serve a rimuovere depositi minerali che compromettono ugelli e scambi termici. Un metodo diffuso è il ciclo a vuoto con prodotti specifici, ma esistono anche rimedi casalinghi efficaci se usati con attenzione. Per esempio, distribuire sul fondo una piccola quantità di bicarbonato (1–2 cucchiai) e versare nello scomparto 20 ml di aceto può aiutare a sciogliere incrostazioni leggere; imposta quindi un programma ad alta temperatura senza prelavaggio.
È importante non miscelare aceto e bicarbonato nello stesso momento diretto, perché agiscono meglio in fasi successive: il bicarbonato neutralizza odori, l’aceto ha azione disincrostante e antibatterica. Un’alternativa è una tazza di aceto aggiunta alla macchina una volta che si è riscaldata, quindi spegnerla per un’ora per potenziare l’effetto. Un dettaglio che molti notano è il rilascio di vapori: dopo il ciclo attendere che l’apparecchio si sia raffreddato per evitare vapori concentrati.
L’acido citrico è un’altra opzione: ha un profumo più gradevole e può essere molto efficace, ma va usato con cautela. A temperature elevate l’acido citrico può reagire formando citrato di calcio, una sostanza dura da rimuovere; per questo si consiglia di impiegare una soluzione a bassa temperatura e lasciare agire prima di completare il ciclo. Per chi preferisce rimedi naturali, mettere mezzi limoni spremuti nel cestello con le posate durante un lavaggio normale può aiutare a ridurre depositi e a profumare l’interno.
Per prevenire il calcare nel tempo, valutare anche l’uso di addolcitori domestici o di sale specifico quando il modello lo richiede. Infine, un’abitudine semplice e pratica è mantenere lo sportello leggermente aperto dopo ogni uso per favorire asciugatura e ridurre l’eventuale formazione di odori: una precauzione che molti utilizzano nelle case italiane e che mantiene l’apparecchio efficiente più a lungo.