Il rumore della cenere che cade nel cassetto, l’odore secco del legno che brucia e la lama fredda di un vetro annerito: chi usa la stufa lo riconosce subito. Pulire il dispositivo non è solo una faccenda di ordine domestico, è una questione di funzionamento e di sicurezza. In molte case italiane la manutenzione viene fatta per necessità, non per abitudine; eppure una routine corretta cambia la resa del calore e riduce i rischi di intasamento. Qui di seguito troverai istruzioni concrete e pratiche per affrontare le operazioni più importanti senza perdere tempo e nel rispetto delle norme.
Perché la pulizia è fondamentale: sicurezza, efficienza e norme
La stufa accumula residui che influenzano la combustione e il tiraggio: fuliggine e cenere riducono il flusso d’aria e aumentano il rischio d’incendio. Per questo è essenziale stabilire una routine di controllo della camera di combustione e del cassetto della cenere. Gli operatori del settore lo ricordano: una stufa ben mantenuta produce più calore con meno legna e genera meno emissioni. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio la regolazione dell’aria primaria e secondaria: quando sono chiuse o mal regolate, la stufa tende a fumare e il vetro si annerisce più rapidamente.

In Italia le ispezioni e le spazzolature della canna fumaria sono soggette a prescrizioni locali; per questo è prudente affidarsi a un spazzacamino qualificato almeno una volta all’anno. Non servono attrezzi particolari per la manutenzione quotidiana, ma bisogna usare strumenti idonei e materiali asciutti per il combustibile. Chi vive in città lo nota spesso: la differenza di fumo tra legna stagionata e legna umida è evidente anche alle porte dei condomini.
Pulizia interna: come procedere passo dopo passo
Inizia solo quando la stufa è completamente fredda. Svota il cassetto della cenere con cura; un livello controllato di cenere (non troppo poco, non troppo pieno) aiuta anche a mantenere la base refrattaria. Per rimuovere la cenere usa un aspiracenere o una scopetta e una paletta: i sacchi devono essere chiusi lontano dall’abitazione, perché la cenere può conservare brace invisibili.
Per il rivestimento interno controlla i mattoni refrattari e sostituisci quelli crepati: crepe estese compromettono l’isolamento e la distribuzione del calore. La pulizia dei condotti e dei tubi richiede una spazzola specifica che si inserisce nella curva della canna fumaria; lavorare dall’apertura predisposta evita di spingere i depositi verso la stanza. Se noti perdite d’aria o giunzioni allentate, è il caso di fermarsi e chiamare un tecnico.
Per il vetro usa prodotti non abrasivi o il metodo della cenere con un panno umido se preferisci rimedi casalinghi: strofinare con delicatezza evita micro-graffi. Le stufe dotate di vetri autopulenti richiedono interventi molto meno frequenti, ma è comunque utile controllare la tenuta della guarnizione dello sportello ogni stagione. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è l’aumento della fuliggine quando la legna non è ben stagionata.
Pulizia esterna e materiali particolari: vernici, pietra ollare e prodotti da evitare
Per la parte esterna della stufa è sufficiente passare un panno umido su superfici fredde: la maggior parte dei corpi è verniciata con prodotti resistenti al calore che non richiedono solventi. Evita detergenti aggressivi e in particolare sostanze contenenti acidi o solventi alcolici che possono opacizzare la vernice o corrodere i giunti. La polvere domestica si toglie facilmente con un aspirapolvere dotato di spazzola morbida.
Se la stufa ha rivestimenti in pietra ollare o altre pietre naturali, pulisci sempre a freddo con un detergente neutro e una spugna non abrasiva; per macchie ostinate usa prodotti specifici pensati per la pietra naturale. Evita la carta vetrata a meno che tu non sappia esattamente cosa stai facendo: la finitura potrebbe rovinarsi. Un aspetto che sfugge a chi vive in centro è che la qualità della legna influisce anche sull’estetica esterna: più fumo significa più residui su maniglie e cornici.
Infine, stabilisci un calendario semplice: operazioni leggere settimanali, controlli più approfonditi ogni stagione e una spazzolatura professionale della canna fumaria almeno una volta l’anno secondo le normative locali. Questo approccio mantiene la stufa efficiente, riduce consumi inutili e limita i problemi legati al tiraggio e all’accumulo di fuliggine, una realtà che molte famiglie italiane già riconoscono nella vita quotidiana.